martedì 28 aprile 2009

C'era una volta.......


Salve a tutti !! Come va ? Bhè direi che a parte la crisi economica....l'influenza suina......la pioggia che ci segue ovuque.....direi che va bene !!! 
Oggi volevo riportare in parte un articolo che riguarda la zona dove attualmente abito ovvero la "Bassa Modenese", giusto per ricordare e soprattutto per non dimenticare com'era l'aspetto di queste pianure............
C'era una volta un bosco.........Storia dell'antica selva della Bassa dove crescevano i salici e correvano i cinghiali.
Anni 1949 - '50 . Un piccolo esercito di duemila persone o forse tremila operai braccianti entra nel bosco che si estende nei territori dei Comuni di Camposanto, San Felice sul Panaro e Medolla per procedere al taglio e allo sradicamento degli alberi.
Distrutto il fitto sottobosco di spino bianco, rovi, rose selvatiche e piante rampicanti, vengono abbattuti centinaia di pioppi, olmi, frassini, querce, roveri, faggi, tigli, salici, ontani. La zona viene spianata e sarà suddivisa in piccoli e grandi poderi che verranno assegnati ad altrettante famiglie di contadini. Era il Bosco della Saliceta (  dal latino salictum, salice ) , l'unica e ultima parte della grande foresta millenaria che anticamente copriva una vasta zona dell'Emilia occidentale.
Intorno al 1862 il bosco pullulava di animali selvatici, oltre al cinghiale, vivevano daini, caprioli, cervi, lepri, fagiani, martore, puzzole e donnole. Svolazzavano tra gli alberi una grande varietà di uccelli stanziali, diurni e notturni oltre a rappresentare una tappa per numerosi uccelli di passaggio che torneranno poi per molti anni ancora dopo la distruzione del bosco, cercando una selva che non c'è più.
Gli anni successivi videro il susseguirsi di eventi drammatici ( allagamenti, guerra,scontri sociali ) che portarono pian piano alla distruzione dell'area fino alla totale scomparsa quando gli 80 soci della Cooperativa braccianti del bosco acquistarono la saliceta dal Conte di Carrobbio per 50 milioni e il bosco venne lentamente abbattuto.  A seguito dell'industrializzazione della zona le terre prima disboscate e poi coltivate , furono abbandonate. Nel 1992 il Comune di Camposanto fece un tentativo di rimboschimento parziale di una limitata zona di quel territorio ..... ma l'esperimento non avrà seguito a causa di mancanza di fondi e manutenzione. Che dire ..... ciò che la natura aveva regalato a questa zona non potrà piu' rivivere ....rimane il rimpianto di un grande bene perduto per sempre ....
( articolo tratto da www.comunimodenesiareanord.it )

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