martedì 23 giugno 2009

Le 12 eco-sfide della nuova Commissione Europea



12 sfide per la nuova Commissione europea, che prenderà il posto di quella attuale guidata da Barroso. Ad elencarle Green 10, l’organizzazione che riunisce le dieci principali associazioni ambientaliste europee, tra cui Wwf e Greenpeace, che dopo aver bocciato nel complesso l’operato dell’esecutivo uscente guarda già avanti, ai prossimi impegni “verdi” di Bruxelles.
Dodici eco-sfide per i futuri nuovi commissari: dall’agricoltura alla biodiversità, al budget e alle politiche di coesione, fino a clima, energia, applicazione delle norme Ue, cooperazione e commercio. Senza dimenticare le partite che si giocheranno su salute, risorse naturali, strategie di sviluppo sostenibile, trasparenza e trasporti.
Tra queste, “vogliamo vedere una buona volta la fine delle sovvenzioni per l’estrazione dei carburanti fossili”, attacca Tony Long, direttore dell’ufficio delle politiche europee del Wwf. Che aggiunge: “Il target della riduzione del 40 per cento di gas serra entro il 2020 non sarà mai raggiunto se i fondi a disposizione della lotta all’effetto serra saranno spesi come è avvenuto finora”.
Un altro punto importante da affrontare, elenca Long, per Bruxelles sarà quello dell’innovazione tecnologica pulita, che consentirà di creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. Tra gli altri obiettivi perseguibili per gli ambientalisti c’è anche un inasprimento dei vincoli delle emissioni di CO2 per le nuove automobili a 80 grammi per km entro il 2020, oltreché l'introduzione di standard di efficienza nei consumi di carburante per pulmini, camion, aerei e navi.
In generale, la Ue dovrà puntare su una leadership globale, prima di tutto sull’emergenza clima: “La buona volontà dell’Europa nell’affrontare questo problema incombente - spiega Long - sarà messa in dubbio se non attuiamo politiche interne per ridurre la CO2 invece di affidarci a ingannevoli meccanismi di compensazione”.
Il budget per il periodo 2014-2020, in particolare, sarà un tema trasversale ad alcuni dei dodici settori. “La spesa per l’agricoltura dovrà essere revisionata completamente - sottolinea - riducendo l’uso dell’acqua e diminuendo chimica e carburanti fossili, conservando il suolo, proteggendo la natura, aiutando lo sviluppo rurale oltre che il settore agricolo”.
(Fonte: Ansa)

1 commento:

Vincè ha detto...

macchè, son tutte chiacchiere per tenere a bada chi li ascolta..

piuttosto, ecco un post molto interessante per i miei amici nordisti
http://www.wolfstep.cc/1350/aziendalismi/

salutoni ;)